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Eco-ansia: sopravvivere psicologicamente al cambiamento climatico.

Qualche giorno fa ero su Instagram e ho visto delle storie di Jacopo Pasotti, fotografo, giornalista e autore del libro "Cambiamento climatico ".

In una di queste storie, dopo aver esposto i suoi pensieri riguardo al clima, ha chiesto alle persone il loro parere e cosa racconterebbero su quest'ultimo tema se si trovassero al bar a chiacchierare con qualcuno.

Sulla base di queste risposte, sono rimasta colpita e incuriosita da come ogni persona, guidata da emozioni diverse, abbia espresso il proprio punto di vista.

Oggi voglio parlarne un pò insieme a te.




IL CLIMA, UNA PREOCCUPAZIONE CONDIVISA.


Il cambiamento climatico è una situazione che sta coinvolgendo tutti noi negli ultimi decenni: siccità, grandinate, temperature in aumento, scioglimento dei ghiacciai, ecc..

Stiamo provando a convivere e siamo costretti ad adattarci al cambiamento climatico (seppur annunciato da tempo) ma, con quali conseguenze per la psiche?


Nasce negli ultimi anni il termine eco-ansia (Albrecht, 2019), che rappresenta l'insieme delle ansie relative alla crisi dell'ambiente. Una delle principali è quella legata al cambiamento del clima, che concerne anche la paura di forme meteorologiche estreme e violente. Il pensiero catastrofico legato all'ansia del clima, non è stata ancora riconosciuta tra i disturbi d'ansia nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), ma viene vista come una reazione naturale legata alle crisi ecologiche.

Sulla base di questa condizione, stanno prendendo forma sempre più possibilità di supporto per la salute mentale. (Doherty, 2016; Manning e Clayton, 2018; Pihkala, 2019). l’APA la definisce come una “paura cronica del destino ambientale” (Clayton et al. 2017). QUALI SONO GLI EFFETTI PSICOLOGICI?


Abbuffate di informazioni catastrofiche sta portando le persone a sviluppare difficoltà nell'addormentamento, sensazioni di disperazione e attacchi di panico improvvisi. A livello sociale, si inizia a prendere in considerazione il non avere figli nell'idea che non ci possa essere un futuro. Glenn Albrecht, un filosofo ambientale dall'Australia, nel suo libro "Earth Emotions" usa la definizione di solastalgia definendola come una nostalgia legata ai danni del cambiamento climatico su luoghi o persone a noi care. È un tipo di emozione che viene provata quando la propria casa o i propri beni, vengono danneggiati a seguito di un evento climatico. Questa serie di vissuti, possono portare allo sviluppo di un disturbo post traumatico da stress, che può essere a breve e a lungo termine, attivando così vissuti disturbanti per l'essere umano e per la sua salute mentale. FATTORI DI RISCHIO

Le condizioni di fragilità sono legate all'età (sembra che siano i più giovani a soffrirne), alle problematiche ambientali e alle condizioni economiche del paese e personali. Le persone che tendono ad essere attive a livello ambientale soffrono maggiormente della ecoansia, a causa del fatto di essere costantemente in contatto con le problematicità legate al clima e all'ambiente (Pihkala, 2020). L'ecoansia inoltre può creare quello che si definisce distress, cioè una condizione negativa legata allo stress. I ricercatori stanno osservano come siano maggiori le conseguenze psicologiche delle catastrofi climatiche rispetto a quelle fisiche (Union of Concerned Scientists, 2010). COME GESTIRE L'ECOANSIA


Partiamo dal presupposto che l'ansia è un fattore "normale" di fronte ad una situazione incerta e di pericolo imminente. Il problema nasce nel momento in cui l'ansia diventa paralizzante.


Sulla base di questo aspetto della paralisi faccio un piccolo incipit. Quando si pensa alla paralisi si pensa alla condizione del'essere o dello stare fermi in senso letterario. In realtà, un atteggiamento di paralisi è anche quello legato al pensiero "tanto oramai non c'è più niente da fare". Questa incapacitazione è frutto di un'abitudine a una determinata situazione che porta il senso di paura a diminuire e quindi a non incentivare l'azione. Anche in questo senso si parla di paralisi perché si impedisce attraverso un pensiero, di agire in un determinato modo.


Lo stress funzionale (eustress) è quello che