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"Non voglio uscire". Quando la paura del giudizio diventa ansia sociale.

Aggiornamento: 27 ago 2021

Ti è mai capitato di provare una paura fortissima che in poco tempo si trasforma in angoscia? Ti capita di notare una sorta di blackout, di affanno, di tachicardia, di sudorazione e che si accompagna alla sensazione di non farcela?

Magari il tutto accade poco prima di un appuntamento, di parlare davanti ad pubblico o di avere un'interrogazione e arrivi a rinunciarci pur di non sentirtene travolto.


Il suo nome è "ansia" e immagino tu ne abbia sentito parlare spesso (molte volte infatti si dà a lei la responsabilità principale del malessere).

Ansia però è uno stato d'animo che contiene al suo interno molte cose (emozioni e pensieri) ma non è un'emozione vera e propria.

L'emozione che ne è alla base è più riconducibile alla "paura", quella che si attiva nel momento in cui si percepisce un pericolo.

La paura principale, nelle situazioni di quelle che ti ho citato prima, è spesso legata al timore del giudizio degli altri che, se non gestito, rischia di trasformarsi in un vero e proprio Disturbo d'Ansia Sociale o Fobia Sociale che ti porterà quindi a voler rinunciare, sempre di più, alle occasioni di uscita.

Seppur manifestate in modo soggettivo le paure alla base sono simili tra loro: sembrare inadeguati, non essere all'altezza e/o il timore di ricevere rimproveri da parte degli altri.


L'ansia non è una nemica, perché ti avvisa dei pericoli percepiti ma, se non gestita, può diventare un disturbo vero e proprio che comprometterà la tua quotidianità e le tue relazioni.


COME HA ORIGINE L'ANSIA SOCIALE.

Partiamo dal presupposto che ci sono ansie e ansie.

Quando nascono da un'origine traumatica (violenza psicologica verbale, domestica, assistita, bullismo, ecc), è possibile lavorarci attraverso l'uso dell'EMDR, andando a lavorare sulla desensibilizzazione del ricordo.


Se non hanno un evento scatenate, spesso hanno origine dal giudizio che TU hai di te stesso/a (che ti sei costruito in qualche modo) e che ti porta a sentirti sempre inadeguato/a nelle situazioni. Tutto ciò fomenta e alimenta la paura che qualcuno possa dire di te ciò che TU pensi di te. In questo caso, lavorarci attraverso un percorso psicoterapico, può aiutarti a gestire tutto questo.


"MA IO SONO SEMPRE STATA/O TIMIDA/O": SEI SICURA/O?

"Timido" è l'etichetta più rapida che si tende ad affibbiare a persone che parlano poco o che sono introverse (un po' come quando si definisce iperattivo un bambino che si muove tanto).

In realtà essere timidi e avere l'ansia sociale, non sono la stessa cosa.

La timidezza infatti è parte di un aspetto di personalità che emerge nell'infanzia ed è parte di un temperamento introspettivo. Per spiegarla in modo più rapido, nel momento in cui si trova in una situazione sociale, una persona timida non va in ansia ma tende a stare in disparte.

Chi soffre d'ansia sociale o fobia sociale manifesta una marcata paura relativa alle situazioni sociali o anche solo all'idea di viverle, causando di conseguenza un notevole disagio che arriva a compromettere il funzionamento in ambito sociale, lavorativo e in altre aree.


A COSA SERVE IL GIUDIZIO?

Giudicare nasce dal bisogno dell'uomo di dare un senso alle cose e per trovare un significato.

Ciò che non giudico non ha una forma e se non ha una forma, non lo posso definire e di conseguenza, controllare.


Alla luce di questo, sei davvero sicuro che il problema sia il giudizio? Se è così utile non dovrebbe essere così pericoloso. Forse ciò che ti spaventa davvero è la critica, cioè il giudizio negativo che qualcuno può avere di te.

E allora fermati e parti dal chiederti questo: "cosa penso di me?" ascolta la risposta e cerca tutte le critiche che ti dai. Sono le stesse che hai paura di incontrare negli altri?

Se ti interessa l'argomento, su come il tuo giudizio influisce sulle persone che incontri ne ho parlato più approfonditamente anche in questo articolo.


Prima di concludere però voglio dirti ancora una cosa.

Ciò che l'altro pensa di te non lo puoi prevedere o controllare ma il modo in cui ti parli, ti tratti e ti ascolti, può fare una differenza importante nella qualità della tua vita e sulla tua ansia.

Con un buon lavoro su di te, potrai sperimentarti in un nuovo modo di pensarti e questo, ti cambierà la vita.


Dott.ssa Anna Antinoro


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