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CRISI DI COPPIA E FIGLI: EVITARLA O AFFRONTARLA?



Nel mio lavoro incontro spesso genitori che nel raccontarmi le difficoltà dei loro figli, condividono con me un momento di crisi che stanno vivendo anche come coppia.

Alla mia domanda "vostro figlio è a conoscenza della vostra crisi?", ciò che spesso rispondono è “noi non discutiamo mai di fronte a nostro figlio e non sembra essersi accorto di nulla”.

Di fronte ad una difficoltà l’emozione prevalente è la paura, probabilmente connessa all'imprevedibilità di ciò che potrebbe succedere o cambiare nell'equilibrio familiare.

L’evitamento è infatti un tipico meccanismo di difesa connessa a questa emozione.

Accade perciò che nella scelta dei genitori di non affrontare la crisi di fronte ai figli, oltre alla protezione verso di loro, si agganci un meccanismo di protezione rispetto a quella che è la loro personale fatica.

Una ricerca del Washington State University afferma che esprimere le emozioni spiacevoli in modo adeguato di fronte ai figli è meglio che sopprimerle.

La difficoltà legata all'espressione di emozioni così forti è infatti più degli adulti che dei bambini che, se ben accompagnati da una spiegazione e rassicurazione rispetto ciò che sta succedendo, manifestano maggiori capacità di adattamento nei cambiamenti.


Quando le realtà vengono negate, soppresse o svalutate con frasi del tipo “è troppo piccolo per capire”, “noi vogliamo creargli traumi di nessun tipo”, ecc, nel bambino si crea uno stato di con-fusione interna tra ciò che vede e ciò che percepisce.


Essendo i bambini molto abili nel sintonizzarsi con l’emotività dei genitori attraverso l'uso dell'intuito, durante una crisi sentono un forte stato di stress emotivo e/o tensione corporea nei genitori che, se non viene manifestata esplicitamente tra loro, lo indurranno ad aumentare il livello di allerta allo scopo di capire cosa sta davvero succedendo.

In poche parole il bambino sente che accade qualcosa tra i genitori ma non vede nulla di diverso, percependo così un messaggio ambiguo.


Spesso questo stress emotivo nei bambini si manifesta con la fatica nell'addormentamento, costanti risvegli notturni, pianto forte al distacco di uno o entrambi i genitori, comportamenti oppositivi, enuresi notturna frequente, ecc.


Le difficoltà non affrontate non spariranno da sole con il tempo ma porteranno a situazioni di accumulo da cui sempre di più sarà difficile venir fuori, attivando reazioni a catena non solo sugli adulti ma soprattutto sui bambini.

Piuttosto che soffocare le emozioni, la scelta più adeguata è affrontare delle sane discussioni al fine di trovare, dove possibile, una risoluzione.

Questo servirà non solo ai genitori per gestire i propri vissuti ma aiuterà i bambini a capire che i problemi possono essere affrontati in vista di una risoluzione e non da evitare.


È più facile a dirsi che a farsi? Possibile.


Esistono però percorsi che possono aiutarvi ad affrontare in modo funzionale un momento di crisi. Uno psicoterapeuta specializzato in età evolutiva e nella genitorialità può darvi gli strumenti utili per gestire una situazione di questo tipo in quanto professionista della salute psicologica dei bambini, dell’adolescente e delle relazioni familiari tra adulti e bambini.

Un’emozione non causa dolore. La resistenza o la soppressione di un’emozione, quelle sì che causano dolore” -Frederick Dodson-

Se volete approfondire l’aspetto dell’emotività, vi aspetto al mio prossimo evento.


Dott.ssa Anna Antinoro

Psicologa e Psicoterapeuta

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