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TERAPIA INFANTILE

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L'infanzia è un momento molto delicato, una fase in cui ci si struttura come individui e come base che ci accompagnerà tutta la vita. Per questo motivo è importante aiutare i nostri figli ad attraversare le diverse fasi della vita con solidità e rassicurazione.

Spesso dietro la richiesta di intervento psicologico per i propri bambini, nascono molti dubbi e paure, soprattutto perché portare i propri figli dallo psicologo richiede una messa in discussione anche genitoriale. Ci sono manifestazioni emozionali e comportamentali che possono essere transitorie e possono essere affrontate e superate nel rapporto con i genitori e/o con le figure di riferimento del minore. Se le difficoltà persistono nel tempo, rischiano di influire sullo sviluppo della personalità del minore.

Quando si percepisce un problema in un bambino, o si ha un dubbio, è bene intervenire prima possibile al fine di limitare o gestire determinate situazioni problematiche.

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QUANDO SERVE LO PSICOLOGO DELL'INFANZIA?

Ci sono alcuni atteggiamenti e problemi per i quali la consulenza di uno psicologo dell’infanzia aiuta a trovare la giusta soluzione. Per questo tipo di intervento è utile anche la collaborazione con il pediatra di riferimento per attivare un lavoro di rete attorno al bambino e alla famiglia.

In generale, le situazioni più comuni per le quali si chiede l’intervento di uno psicologo dell’infanzia sono di natura comportamentale soprattutto nelle fasi dello sviluppo.

Elenco qui di seguito sintomi da non trascurare per richiedere l'assistenza di un professionista:

  1. Cambio repentino di atteggiamento in cui il bambino manifesta un'emotività incontrollata che si fatica a gestire

  2. Isolamento sociale

  3. Comportamenti di rischio e disfunzionali

  4. Difficoltà a dormire e conseguente stanchezza

  5. Incubi notturni

  6. Inappetenza o fame eccessiva

  7. Assenza di emotività nei momenti di cambiamento importanti (separazione, lutto, ecc)

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E' importante che in queste situazioni i genitori riflettano su eventuali stress familiari che possono aver coinvolto il bambino nel periodo precedente alla manifestazione di questi atteggiamenti.

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L'ITER

Per prima cosa, essendo minorenni, sarà necessario un primo incontro con i genitori del bambino. L'obiettivo è raccogliere informazioni sulla storia e sul vissuto genitoriale rispetto al problema. 

E' possibile, nel caso di coppie separate, poter svolgere dei colloqui individuali con i singoli genitori. Sarà ad ogni modo INDISPENSABILE il consenso e l'accordo all'incontro con il bambino da parte di entrambi i genitori.

Una volta svolto il colloquio con i genitori, incontrerò il bambino per un paio di volte, in modo che ci si conosca e ci si dia la possibilità di vedere se possiamo lavorare insieme e in che modo. 

Durante gli incontri verrà proposto di disegnare, fare giochi di ruolo, costruire, creare e inventare. Gli incontri con i bambini sono fondati sul gioco visto come strumento fondamentale di incontro e di conoscenza con il bambino.

In terapia non si gioca, si esplora e si affrontano determinati temi da altri punti di vista. 

Una volta avvenuti  i due incontri con il bambino, rivedo i genitori per condividere cosa è emerso e valutare ciò che possiamo fare insieme o che richiede l'intervento

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NOTA BENE:  A seguito della prima valutazione si potrà pianificare l’intervento che potrebbe coinvolgere solo i genitori (quindi su un lavoro più specifico genitoriale), solo il minore o entrambi in un percorso che miri al raggiungimento del benessere psicologico e fisico di tutta la famiglia.

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Se vuoi conoscere le aree dell'infanzia di cui mi occupo nello specifico ti invito a vedere la pagina "chi sono".

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