"Sono qui perchè voglio gestire la mia rabbia" - "voglio far si che la mia paura non prenda sempre il sopravvento di me e della situazione" - "mi sento sempre triste e frustrato" ... insomma, le mie emozioni sono un problema.
Questi sono solo alcuni esempi di alcune richieste che le persone fanno all'inizio di un percorso terapeutico.
Una o più emozioni sembrano incontrollabili e faticose e questo crea un profondo senso di frustrazione e di fatica.
Anche a causa di questo, spesso le emozioni vengono connotate negativamente, alimentando un tabù che porta più o meno consapevolmente, a non tollerare l'emotività e le sue sfumature. Ma si può "togliere" un'emozione? A cosa servono e perchè esistono? Vediamolo insieme.
COME SI DEFINISCE UN'EMOZIONE
Innanzitutto è bene distinguere tra stati d'animo ed emozioni (concetti che spesso vengono fusi e confusi).
Lo stato d'animo è un vissuto legato ad un cambio di umore temporaneo ed insorge nell'arco della giornata in modo graduale, mentre l'emozione è, riprendendo la definizione di Zorzi del 2004, “Un’esperienza soggettiva complessa dall’insorgenza brusca in relazione ad un evento, accompagnata da cambiamenti fisiologici, cognitivi e comportamentali intensi, che tende a decrescere di intensità con il tempo.”, insomma, una cosa ben diversa.
E' importante riconoscere quando ci si trova di fronte ad un'emozione perchè a volte non basta cambiare il pensiero di quello che sta succedendo, ma bisogna lavorare su più fronti essendo un'esperienza COMPLESSA.
PERCHE' PROVIAMO LE EMOZIONI?
Le emozioni esistono da sempre e cominciano da appena nati (e alcuni studi affermano anche dalla pancia) e hanno un compito fondamentale: permettono di agire e di conseguenza, di sopravvivere di fronte alle avversità.
Non è funzionale manifestare tutto quello che si pensa o si prova in ogni momento, se ad esempio qualcuno ci fa arrabbiare o ci delude, non lo insultiamo subito in modo violento, allo stesso modo ogni volta che ci si sente tristi non ci si dispera buttandosi subito per terra a piangere, e se questo avviene è grazie alla regolazione emotiva.
NB: sottolineo il subito in quanto, in qualsiasi tipo di funzionamento emotivo "equilibrato", l'accumulo può cambiare le carte in tavola, magari lo approfondiremo in un prossimo articolo (o video).
La teoria evoluzionistica afferma che le emozioni sono una reazione innata in risposta ad uno stimolo visto come minaccioso e di conseguenza, grazie a questa reattività è stato possibile adattarsi e sopravvivere all'ambiente esterno.
Di fronte alla richiesta di "controllare" un'emozione, si sottovaluta il fatto che essa, attiva FISIOLOGICAMENTE il corpo e per questo motivo, se intensa, si ha la sensazione di perdere il controllo.
ATTACCO, FUGA, CONGELAMENTO
In quanto esperienza complessa, l'emozione si attiva su più livelli ma ora voglio approfondire il piano fisiologico, per rispondere alla domanda "perchè ci emozioniamo?"
Le emozioni si attivano nel cervello primitivo (chiamato così in quanto si accende in funzione degli impulsi primordiali come la fame, la sete, il sonno e l'istinto di sopravvivenza) e coinvolge le zone che riguardano il sistema limbico all'interno del quale sono presenti l'amigdala, l'ippocampo e l'ipotalamo.
L'amigdala è l'organo principale nella gestione delle emozioni e, insieme all'aiuto dell'ippocampo, il ricordo emotivo dell'evento viene registrato e, mandata l'informazione all'ipotalamo, il corpo reagisce e si prepara all'azione (la prima disponibile e più immediata). Insomma, sono una bella squadra!
Quindi, ricapitolando, perchè proviamo le emozioni?
Perchè il nostro cervello ci DEVE garantire la sopravvivenza (fisica ed emotiva) e per aiutarci a ristabilire questo equilibrio ci attiva EMOZIONI.
In poche parole, l'emozione, serve ad elaborare qualcosa che il nostro cervello reputa destabilizzante.
L'INTELLIGENZA EMOTIVA COME AIUTO
Goleman afferma che l'intelligenza emotiva, può renderti felice.
Seppur spesso le emozioni sono considerate il problema dell'equilibrio mancante, in realtà lo è la mancanza dell'intelligenza emotiva, definita come abilità di riconoscere e comprendere le emozioni proprie e degli altri e di conseguenza, usando questa consapevolezza per gestire i propri comportamenti.
Allenare e sviluppare l'intelligenza emotiva, migliora la qualità della vita e aumenta le possibilità di successo personale, relazionale e lavorativo.
E' formata dalle competenze personali, legate alla capacità personale di riconoscere e gestire il proprio comportamento e vissuto, e dalle competenze sociali, che riguardano la stessa consapevolezza ma nella relazione con gli altri.
Tra queste competenze si formano l'empatia, l'assertività e una buona gestione di sè.
Come allenarla?
Rallentando, lavorando su di te attraverso un percorso psicoterapico, leggendo libri di crescita personale e imparando ad accogliere e validare i momenti emotivamente attivi. Una cosa fondamentale che devi sapere è: un'emozione non si può togliere, è parte integrante di te e ha una funzione fondamentale, metterti al sicuro (seppur lo possa fare in modo brusco ma, se non ascoltata, dovrà pur trovare il modo di farsi sentire no?).
Puoi imparare a chiederti: cosa vuole dirmi l'emozione che sto provando?Seppur possa essere spiacevole, è all'interno di ognuna di loro che sono presenti i bisogni più profondi che hai, prenditene cura. Le emozioni sono CON te, non CONTRO di te.
Dott.ssa Anna Antinoro
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