Quando in psicoterapia parlo ai miei pazienti di meditazione, spesso l'immagine a cui pensano riguarda una persona in posizione zen, in solitaria, in una situazione specifica e con un silenzio totalizzante che permette di stare in contatto con sè.
Questa immagine comune e stereotipata, porta spesso sulla difensiva e sull'allerta, rispetto al fatto che non c'è sempre la possibilità di isolarsi, non si trova sempre il tempo e soprattutto, questo tipo di esperienza spaventa prima ancora di farla.
E se ti dicessi che ci sono diverse modalità per farlo? Meditare non significa ripetere una serie di mantra per un tempo indefinito o chiudersi da soli in un cucuzzolo distante da tutti, vuol dire entrare in contatto con sé e ricoscere ciò che si prova.
Farlo, non è solo utile ma è benefico. MENTE E CORPO, SONO ENTITA' UNITE E CHE COLLABORANO.
E' sempre più forte la consapevolezza e gli studi che vedono corpo e mente unite in un'unica sfera e che si influenzano tra loro sia sul piano fisico che sul piano spirituale. Non si può più escludere l'influenza che corpo e mente hanno tra loro, toglierne o negarne una parte vorrebbe dire essere "dimezzati" e questo non permetterebbe di lavorare in modo davvero utile e opportuno.
Se mente e corpo fossero scollegate, non esisterebbe la psicosomatica, le malattie create dallo stress e non si parlerebbe di come la mente possa influenzare in qualche modo determinati processi fisiologici.
Non è tutta psicologia ma allo stesso modo, non è tutta biologia e, con questa consapevolezza, bisogna farci sempre più i conti.
COSA VUOL DIRE MEDITARE?
Meditazione è sinonimo di osservazione. Un'osservazione pulita, definita da ciò che si vede e basta, senza aggiungere intenzione o interpretazione a ciò che c'è. Vuol dire essere nel qui ed ora, stop. Per attivare questo processo non bisogna raggiungere particolari consapevolezze, è necessario "stare".
Teoricamente è una condizione naturale della mente, che è quella che abbiamo attiva molto bene da bambini, un periodo in cui non esiste ancora un'idea di futuro e l'unica cosa che sappiamo e quello che sta accadendo nel presente.
Questa abilità (perchè seppur sembri semplice, non lo è per niente) si perde diventando grandi, con il maturare del cervello e della sua complessità.
Stare significa lasciare che i pensieri scorrano, che vadano liberi per la loro strada senza giudicare perchè o per come, per poi riportarli dolcemente al dove si è. Si lascia scorrere il respiro per come viene, si consente la fluidità delle emozioni e dei pensieri così come i ricordi. Questo tipo di osservazione e accettazione, attiva una sensazione di pace interiore che accoglie ciò che si manifesta.
Quando la mente riesce a essere libera da pensieri come "perchè sto pensando a questo?", "non dovrei avere questi pensieri", "ma quindi vuol dire che..." ecc ecc, allora possiamo dire di essere davvero in contatto con noi stessi.
A COSA SERVE MEDITARE? Sono diversi i benefici associati alla meditazione, alcuni oggetto ancora di studio, altri già comprovati da diversi anni. Vediamoli insieme:
MIGLIORA L'ATTIVITA' CARDIOVASCOLARE: Secondo alcune ricerche, chi pratica quotidianamente meditazione, ha il 48% di probabilità in meno di avere un ictus o un attacco cardiaco, rispetto chi non lo fa. (Krygier et al., 2013)
MIGLIORA LA NEUROPLASTICITA' E IL TONO DELL'UMORE: Presso l'università dell'Oregon è stato evidenziato un miglioramento in alcune aree cerebrali dopo che per un mese veniva praticata una forma di meditazione chiamata “integrative body-mind training” (IBMT). Nel gruppo che l'ha sperimentata è aumentata la capacità di mielinizzazione e della densità assonale nella corteccia cingolata anteriore (area coinvolta nella regolazione emotiva).
RIDUCE L'INTENSITA' DEL DOLORE: Nella meditazione, si valuta una riduzione della percezione del dolore di circa il 57%. Questo accade perchè nella pratica si coinvolgono più aree cerebrali, grazie ai quali l'esperienza del dolore risulta più sostenibile.
CONTIENE IL RIMUGINIO: La meditazione sembra "spegnere" un'area definita "Default Mode Network", che è quella dedicata all'emergere di pensieri e idee che con-fondono il proprio modo di stare nel mondo. Rimuginare è un'attività costante che facciamo quotidianamente e che può portare all'emergere di ricordi spiacevoli aumentando le preoccupazioni per il futuro con conseguente ansia e angoscia.
ALIMENTA IL PENSIERO CREATIVO: e ciò che emerge da uno studio svolto presso l’Università di Leiden. Meditare trasforma il modo in cui vengono create e concepite le idee. In particolar modo influenza il pensiero divergente (quello dedito alla creazione delle idee) e quello convergente (legata al trovare una soluzione rispetto ad un problema).
AUMENTA LA COMPASSIONE VERSO SE' E VERSO GLI ALTRI: Meditare permette di diventare più gentili e compassionevoli nei propri confronti e in quelli degli altri, sviluppando la sintonizzazione e l'empatia.
Insomma, queste sono alcune delle utilità del meditare.
"Ma Anna, a me meditare sembra una perdita di tempo"
Lo capisco, è una cosa molto comune pensarlo, soprattutto in quanto siamo una società focalizzata sul fare più che sullo stare, perciò l'idea di "non fare" è connessa spesso con l'idea dell'inutilità.
In realtà meditare, stare in contatto con sè, e dedicarsi anche solo 5 minuti per sentirsi, permette di aprire nuove strade e trovare la propria direzione. Non darsi l'opportunità di farlo è come camminare ininterrottamente senza avere una destinazione ben precisa.
Tu puoi essere il tuo luogo sicuro, un posto in cui tornare quando vuoi e che ti accompagnerai finchè avrai vita.
Meditare significa tante cose, puoi farlo in tanti modi, puoi partire anche "solo" dalla domanda "come stai oggi?", come se fossi il tuo/la tua migliore amico/a, come se fossi tu la tua fonte principale di cura e di riconoscimento.
Attraverso questo percorso di GENTILEZZA, avrai davvero l'opportunità di conoscere chi sei.
Fidati di te.
Dott.ssa Anna Antinoro
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