Charlie Brown è davvero molto in crisi per aver perso il libro della biblioteca. E' in difficoltà e si sente agitato e Lucy, che è accanto a lui, non sembra molto rassicurante, anzi... Ecco, il senso di colpa è un pò come Lucy, una figura lì presente e a ricordarti tutte le cose brutte che succederanno ora che hai fatto qualcosa che non dovevi fare.
Non è piacevole per nulla ma... da dove nasce il senso di colpa? e a cosa serve? vediamolo insieme.
COS'E' IL SENSO DI COLPA E QUALI SONO LE SUE ORIGINI
Il senso di colpa è definito come un'emozione complessa, che unisce insieme più emozioni tra cui la tristezza, la rabbia e la paura.
Non è un'emozione innata, in quanto l'essere umano per natura non è strutturato per provare senso di colpa. Esso arriva nel momento in cui iniziamo a relazionarci socialmente con la famiglia e con il mondo circostante.
I feedback che arrivano dall'esterno, forgiano le idee e l'identità di ognuno di noi e con esso, anche la capacità di metterci in discussione.
Accade ad un certo punto infatti che, nonostante l'istinto guidi in una determinata direzione, dall'altra parte le persone cominciano a rinforzare negativamente determinate azioni e questo fomenta e alimenta una sensazione di dubbio.
Qual è quindi l'idea di base? quella di aver commesso un errore o di aver creato un danno verso qualcuno.
Da questo punto di vista quindi il senso di colpa si collega all'empatia e all'ingaggio sociale.
Senza la relazione, il senso di colpa probabilmente non esisterebbe, così come non esisterebbero molte altre cose.
QUANDO DIVENTA UN PROBLEMA
Come possibilità di mettersi in discussione e tornare sui propri passi, il senso di colpa è un'emozione utile ma il problema principale nasce nel momento in cui diventa un atto (mentale o fisico) punitivo verso sé stessi.
Spesso quando il senso di colpa non trova un limite o una rassicurazione da parte dell'esterno diventa una sensazione di angoscia, fino ad alimentare l'idea di meritarsi quello che sta succedendo.
Superato un certo livello di stress, diventa un vero e proprio tormento in cui anche delle rassicurazioni o spiegazioni esterne non riescono a dare giovamento alla persona.
Da qui nascono il rimuginio e la catastrofizzazione.
COME GESTIRE IL SENSO DI COLPA
Decanta: quando sei emotivamente attivo, prenditi un tempo per respirare, fai qualche esercizio di mindfulness o scaricati a livello fisico. Emotivamente attivi, si ragiona poco;
Analizza e condividi ciò che provi: una volta decantata l'emotività riprendi quello che è successo, analizzalo passo dopo passo per vedere cosa è successo e dove la discussione ha iniziato a prendere il sopravvento. A quel punto fermati e ascolta ciò che hai provato con la persona con cui hai discusso;
Sostituisci la parola colpa con la parola "responsabilità": una discussione che non va è SEMPRE responsabilità condivisa. Qualcuno inizia la discussione ma l'altra persona la continua, per cui, rifletti su questo. Prenditi il tuo pezzo di responsabilità e prova a cercare qualcosa di diverso che potrai fare la prossima volta per limitare il rischio di escalation e di conseguenza, del tuo senso di colpa, l'altro dovrà fare altrettanto.
Seppur spesso venga considerato un nemico, il senso di colpa, ha una funzione ben specifica ed è nata per un motivo.
Imparare ad ascoltare e accogliere ciò che ha da dire, insieme ai punti che ti ho detto precedentemente, può stimolare il senso di ascolto e di integrazione di sè.
Insomma, se c'è, esiste e ti dice delle cose ha il suo perché, l'importante è non permetterle di prendere il sopravvento e di schiacchiarti.
Anche se non sembra ti è utile a qualcosa ma lo fa come può e come ha imparato. Se l'ascolti probabilmente noterai che ha la voce di qualcuno che conosci.
Riconoscere cosa ti chiede e perchè lo fa, è la strategia più funzionale per farci amicizia e per renderla una parte integrata di te.
Dott.ssa Anna Antinoro
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